Share this content:

Parlare di NFT di questi tempi è diventato come parlare di cose di tutti i giorni, quasi un abitudine, tipo come andare a comprare il giornale ogni giorno (per chi ancora lo fa).

Per altri risulta ancora un argomento ostico, infatti alla maggioranza degli italiani risulta difficile digerire qualcosa di innovativo, anzi… quando si parla di tecnologia per la maggioranza di essi equivale a comprare uno smartphone nuovo ogni sei mesi.

Una realtà di fatto e che critico senza tanti problemi, questo perché rimanere entro i confini del proprio “IO” impedisce a sé stessi di poter imparare qualcosa di nuovo e comprendere meglio il mondo che ci circonda.

NFT, che cosa sono?

La spiegazione dello youtuber Marco Montemagno.

Beh, a questa domanda basta fare una semplice ricerca in rete ma molti sono pigri nel farlo…. beh, nessun problema. Per ora provvedo io a spiegarvelo in breve con qualche piccolo aiuto.

Ecco Wikipedia come spiega l’argomento:

Un non-fungible token (NFT, in italiano gettone non fungibile o gettone non riproducibile) è un tipo speciale di token, che rappresenta l’atto di proprietà ed il certificato di autenticità, scritto su catena di blocchi, di un bene unico (digitale o fisico); i gettoni non fungibili non sono quindi reciprocamente intercambiabili; sono perciò in contrasto con le criptovalute, come Bitcoin e molti gettoni di rete o di utilità, che sono per loro stessa natura fungibili, ovvero possono essere duplicati infinite volte in copie esattamente identiche ed interscambiabili (non è possibile dunque definire univocamente un’identità del singolo gettone che lo differenzi da tutti gli altri, rendendo perciò tutte le copie equivalenti ed identiche al gettone originale, ed anche in relazione agli usi e funzioni).

Fonte

Qualcuno potrebbe obiettare a questo punto e dire: “Ok, d’accordo… ma a me personalmente che cosa importa?”

Beh, dovrebbe importare eccome visto che gli NFT sono a tutti gli effetti un valore alle proprie opere d’arte, che siano digitali o meno.

Quanti di voi hanno realizzato magari un bel quadro o un altro genere di creazione digitale ma non ha mai avuto modo di dare la dovuta visibilità e valore al proprio lavoro?

Gli NFT sono proprio questo e su siti web come OpenSea.io possiamo fare proprio questo.

https://www.tiktok.com/@valentinofmannara/video/7222637311593368859

Iscriversi su OpenSea.io e cominciare a pubblicare i propri lavori

Dal canale Bitcoin & Crypto Strategy con Maury un video molto pratico che spiega come iscriversi e pubblicare NFT su OpenSea.io.

Come voi anche io ho dovuto muovere con una certa cautela i miei primi passi verso questo nuovo settore che in qualche modo è sempre legato al mondo delle criptovalute e delle tecnologie Blockchain.

Il video posta sopra infatti consente di comprendere facilmente ogni operazione da compiere prima di entrare in affari, si paga solo una prima volta in criptovaluta Ethereum e poi non si paga più la pubblicazione di altri NFT.

In altre parole dovete avere intanto un portafogli per acquistare la criptovaluta che vi occorre ma vi servirà anche per ricevere i pagamenti riguardanti le vostre vendite, a tal proposito consiglio il pratico plugin per browser Metamask (i dettagli sempre nel video sopra).

OpenSea.io infatti si riserva il diritto di trattenere una “gas fee“, per l’appunto una piccola somma per far muovere l’intero meccanismo.

Alcuni esempi pratici

[opensea contractAddress=”0x18e0051A0A3Dd12B34274be5881740dC03F89537″ tokenid=”11251317319277651691952155473743046576698523756513490538184883838383676194817″]

Tanto per mostrarvi qualcosa… qui sopra vi posto il primo di una nuova collezione di armature creare con l’intelligenza artificiale pubblicato su OpenSea.io, ovvero un’improbabile armatura e che ho intitolato l’immagine in Unlikely Armor #01.

Potete pubblicare su OpenSea.io anche le vostre fotografie, infatti se trovate un compratore interessato potrebbe essere la vostra piccola “fortuna”, visto che potete venderla al prezzo che desiderate voi… senza ovviamente esagerare e valutare il tutto con la massima obiettività.

Notizie abbastanza recenti infatti segnalano di vendite di NFT di persone comuni che hanno realizzato profitti incredibili, quasi si stenta a crederci… leggete l’articolo a questo link e rimarrete di sasso.

Nel mio caso mi sono iscritto a OpenSea.io quasi per divertimento, un po’ quasi per prendermi gioco del settore degli NFT, infatti mi sono detto:

“Beh, se il mondo è tanto pazzo da comprare una semplice immagine per migliaia o decine di migliaia di euro (alle volte milioni) allora vuol dire che pure io ho qualche piccola speranza”.

La persona in questione è una giovane donna che vive all’estero… e ovviamente non è italiana.

Perché dico “ovviamente”? Beh, mi pare abbastanza logico, visto che il mercato internazionale degli NFT sembra che non riguardi gli italiani e di compratori nostrani sono come le mosche bianche.

Ecco perché siti web come OpenSea.io danno modo di avvalersi di utenza/clientela di tutto il mondo, anche se consiglio un forte uso dei social network per promuovere il proprio lavoro… o come nel mio caso di un sito web o di un blog personale per avere maggiori possibilità.

Ho iniziato a vendere i miei NFT tempo fa al prezzo di soli 0,01 ETH (intorno ai 15 euro secondo la quotazione attuale), poi ho cominciato ad aumentare il prezzo fino ad arrivare al prezzo fisso di 1 ETH (poco più di 1300 euro al momento).

Presunzione? Qualcuno come al solito potrebbe pensarlo ma nel mio caso è soltanto un esperimento, l’ho fatto quasi per divertimento e che alla fine vengano venduti o meno non m’importa più di tanto, voglio solo vedere quello che succede.

Se poi ci guadagno meglio ancora… ma se dovesse accadere mi trasferisco all’estero dove la tassazione sia più amichevole, visto che l’Italia tassa gli investimenti in questo settore come valuta estera e parliamo di tasse che arrivano al 24%… il che è improponibile, parliamo di oltre un quarto di eventuali profitti. Da pazzi.

Gas Fee e costi da sostenere

Ho chiesto all’intelligenza artificiale di rispondere ad alcune mie domande su eventuali costi da sostenere nel campo degli NFT.

Domanda: “”Ho degli nft che ho pubblicato su opensea. devo sempre pagare delle gas fee?”

Risposta della IA:

Sì, quando si lavora con NFT (Token non fungibili) sulla blockchain di Ethereum, è necessario pagare le cosiddette “gas fee”. Le gas fee sono i costi associati alle transazioni sulla rete Ethereum e sono pagate in criptovaluta Ethereum (ETH). Queste fee sono richieste per coprire i costi operativi della rete, come il calcolo e la conferma delle transazioni.

Ecco alcune situazioni in cui potresti dover pagare le gas fee quando interagisci con NFT su OpenSea o altre piattaforme basate su Ethereum:

  1. Creazione di un NFT: Quando crei un nuovo NFT, ad esempio caricando un’opera d’arte o un oggetto digitale su OpenSea, dovrai pagare una gas fee per eseguire questa transazione sulla blockchain Ethereum.
  2. Trasferimento di un NFT: Se desideri vendere o regalare un NFT a qualcun altro, dovrai pagare le gas fee per confermare la transazione.
  3. Acquisto di un NFT: Quando acquisti un NFT su una piattaforma come OpenSea, potresti dover pagare le gas fee per completare la transazione.
  4. Scambi su mercati NFT: Le gas fee possono essere applicate anche quando stai facendo offerte o scambi su mercati NFT, a seconda delle azioni che stai eseguendo.

È importante notare che il costo delle gas fee può variare notevolmente in base alla congestione della rete Ethereum. Durante i periodi di elevata attività sulla rete, ad esempio a causa di nuovi lanci di NFT popolari o di giochi basati su blockchain, le gas fee possono diventare piuttosto elevate. Pertanto, è una buona pratica monitorare le tariffe correnti e pianificare di conseguenza.

Ricorda anche che le gas fee sono pagate in ETH e dovrai assicurarti di avere abbastanza ETH nel tuo portafoglio per coprire queste spese quando interagisci con NFT sulla rete Ethereum.

Domanda: “E se uso la rete Polygon e la criptovaluta Matic?”

Risposta della IA:

Se utilizzi la rete Polygon (precedentemente conosciuta come Matic Network) per interagire con NFT e criptovalute, le gas fee sono generalmente significativamente inferiori rispetto a Ethereum. La rete Polygon è una rete secondaria di Ethereum che offre una soluzione di scalabilità e basso costo per le transazioni blockchain.

Su Polygon, la criptovaluta utilizzata per pagare le fee è il MATIC, non l’ETH. Poiché MATIC è una criptovaluta con costi molto inferiori rispetto all’ETH, le transazioni e le operazioni sugli NFT su Polygon tendono ad essere più convenienti in termini di gas fee.

Quindi, se stai utilizzando la rete Polygon e il MATIC per NFT e altre attività blockchain, dovresti avere un’esperienza meno costosa rispetto all’utilizzo della rete Ethereum principale. Tuttavia, è importante notare che non tutti gli NFT e le piattaforme di mercato supportano Polygon, quindi dovrai verificare se l’NFT che possiedi o intendi acquistare è compatibile con questa rete e se la piattaforma che stai utilizzando offre supporto per Polygon.

Raccomandazioni e conclusioni

Una forte raccomandazione per la vendita degli NFT è quella di far conoscere la vostra storia o la storia che c’è dietro la creazione dei vostri NFT in modo che il compratore sia motivato e che in qualche modo giustifichi il valore dei medesimi.

Nel mio caso non ho particolari storie da raccontare, tranne il fatto che amo molto la natura e cerco di dimostrarlo attraverso i miei scatti, in Sicilia poi la natura è molto variegata.

Vivo qui infatti dal 2006 da quando sono andato via dalla mia città natale, ovvero Milano, e credetemi che non me ne sono affatto pentito.

Detto ciò vi auguro solo il meglio se decidete di cimentarvi nel settore degli NFT, spero avrete tante soddisfazioni.

Related Post