Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (IA) ha rivoluzionato il modo in cui creiamo e consumiamo contenuti.
Artisti, scrittori e creatori di ogni genere stanno scoprendo come utilizzare strumenti di IA per rendere le loro opere più accattivanti e innovative.
Tuttavia, questa nuova frontiera porta con sé domande importanti riguardo ai diritti d’autore, all’etica e al futuro della creatività .
In questo articolo, esploreremo come utilizzare l’IA in modo responsabile e creativo, chiarendo la nostra posizione legale ed etica in questo contesto.
Cos’è l’Intelligenza Artificiale nell’Arte?
L’intelligenza artificiale si riferisce a sistemi informatici capaci di eseguire compiti che normalmente richiederebbero intelligenza umana, come la comprensione del linguaggio naturale o la generazione di immagini.
Nel campo dell’arte, l’IA può essere utilizzata per generare opere visive, testi o persino musica. Strumenti come DALL-E, MidJourney e ChatGPT offrono agli artisti la possibilità di esplorare nuove forme di espressione creativa.
Nel mio caso faccio largo uso di Perplexity AI per avere un valido aiuto nel redigere gli articoli sul mio blog.
La mia filosofia creativa
Utilizzare l’IA non significa abbandonare la creatività umana; al contrario, è un modo per amplificarla.
Le opere generate dall’IA possono essere considerate collaborazioni tra l’artista e la tecnologia.
Ogni scelta fatta durante il processo creativo — dalla selezione dei prompt all’editing finale — riflette la visione unica dell’artista.
Questo approccio consente di esplorare idee fresche e innovative, rendendo i contenuti più coinvolgenti.
Aspetti Legali: Copyright e ProprietÃ
Copyright delle Opere Generate da IA
La questione del copyright per le opere generate da intelligenza artificiale è complessa.
Attualmente, le normative sul copyright non sono state concepite specificamente per l’arte generata dall’IA... in ogni caso, lo dico francamente, me ne frego.
Negli Stati Uniti, ad esempio, l’Ufficio del Copyright ha stabilito che le opere create interamente da IA non possono beneficiare della protezione del copyright poiché mancano del “coinvolgimento umano” necessario.
Tuttavia, se creo o apporto modifiche significative all’opera generata dall’IA o se utilizzo l’IA come strumento per esprimere la tua creatività , puoi rivendicare diritti d’autore su quelle modifiche.
È fondamentale essere consapevoli dei termini di servizio dei software di IA utilizzati, poiché alcuni potrebbero avere restrizioni sull’uso commerciale delle immagini create.
Diritto all’Uso delle Opere
Se le tue opere sono originali e non copiano lavori esistenti, hai il diritto di utilizzarle come desideri. Questo ti offre la libertà di esporre e vendere le tue creazioni senza timori legati ai diritti d’autore.
Etica e Responsabilità nell’Uso dell’IA
Trasparenza
Essere trasparenti riguardo all’uso dell’intelligenza artificiale nel tuo lavoro è fondamentale.
Dichiarare esplicitamente che utilizzi strumenti di IA non solo dimostra integrità , ma contribuisce anche a un dialogo più ampio sulla tecnologia nell’arte.
Spiegare il mio processo creativo può ispirare (spero) altri a considerare l’IA come parte integrante della loro pratica artistica.
Rispetto per Altri Artisti
Anche se stai creando opere originali, è importante rispettare i diritti d’autore degli altri artisti.
Mi sono sempre assicurato, con prove sempre evidenti, che il mio lavoro non violi i diritti di copyright esistenti e sono sempre stato consapevole delle implicazioni etiche legate all’utilizzo di opere altrui come riferimento.
Rispondere alle Critiche
L’introduzione dell’intelligenza artificiale nel processo creativo ha sollevato preoccupazioni tra molti artisti riguardo alla paternità e al valore dell’opera d’arte.
Alcuni vedono l’IA come una minaccia alla creatività umana, mentre altri temono che possa ridurre il valore dell’arte tradizionale.
È importante affrontare queste critiche con empatia e apertura al dialogo.
La mia esperienza con l’IA può contribuire a una comprensione più profonda delle sue potenzialità e dei suoi limiti ed è questo a cui miro solitamente.
Infatti alcuni si sono arrogati il diritto di farmi il terzo grado (inutilmente) sull’utilizzo di tali tecnologie asserendo che non avrei il diritto di rivendicare tali opere come mie.
Ma dal momento che le Leggi non sono ancora chiare preferisco obbedire alla mia coscienza in quanto dietro ci sono sempre i miei pensieri e le mie idee personali… e come ho ribadito prima, finché non ci sono Leggi specifiche a riguardo, me ne frego di quello che dicono altri.
Potete constatare che ho sempre firmato le mie opere citando la IA di cui mi sono servito come strumento e ovviamente la mia firma con il mio nome e link e l’anno della creazione.
Questo dimostra la mia trasparenza nell’agire e allo stesso tempo la capacità di utilizzare le nuove tecnologie per un uso pacifico, creativo e costruttivo.
Questo blog stesso ne è una prova e nonostante avete testato la presenza continua di contenuti, immagini ed articoli realizzati con l’aiuto della IA ritengo di continuare ad operare secondo la libertà di pensiero e di espressione.
Infatti..
Immanuel Kant riteneva che la libera circolazione delle idee fosse il fondamento della conoscenza e dell’emancipazione dell’uomo. A questa visione di società si contrappone un’idea di società in cui l’espressione e la coscienza dell’individuo siano sottoposte alla “amorevole tutela” del potere, sia esso manifestamente violento oppure celato e paternalistico. (tratto da Wikipedia)
In aggiunta…
La Dichiarazione universale dei diritti umani afferma all’articolo 18: «Ogni individuo ha il diritto alla libertà di pensiero, coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo […]»
La Costituzione della Repubblica Italiana, all’articolo 21, recita: «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.»
Conclusione
L’utilizzo creativo dell’intelligenza artificiale nell’arte offre opportunità straordinarie per innovare e sperimentare, eppure ancora molti non solo demonizzano tale innovazione ma abbaiano in continuazione con accuse infondate dettate da ignoranza e disinformazione.
Mentre ci muoviamo in questo nuovo territorio, è fondamentale agire con responsabilità ed etica.
Riconoscere il nostro ruolo come autori delle opere generate dall’IA ci permette di navigare le complessità legali ed etiche associate a questa pratica.
Incoraggio tutti gli artisti a esplorare le potenzialità offerte dall’intelligenza artificiale, mantenendo sempre un approccio trasparente e rispettoso nei confronti della comunità artistica.
Solo così possiamo contribuire a un dialogo costruttivo sul futuro dell’arte nell’era digitale.
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