In Italia, il 70% dei liberi professionisti utilizza ancora email gratuite e generiche come Gmail, Libero o Tiscali, ignorando i rischi enormi che questa scelta comporta in termini di sicurezza, privacy e soprattutto credibilità professionale.
Nel 2025, in un mondo sempre più digitale e globalizzato, questa situazione è un vero e proprio disastro nazionale che penalizza l’immagine e le opportunità lavorative di migliaia di professionisti.
Paradossalmente, anche in alcune nazioni africane, grazie a una rapida digitalizzazione e all’adozione di soluzioni cloud moderne, molti professionisti usano email aziendali personalizzate, dimostrando che il problema non è solo economico ma culturale.
È ora di aprire gli occhi e dire basta all’approssimazione digitale che affligge l’Italia.
Il caso emblematico di Libero Mail: quando la superficialità si paga cara
Nel gennaio 2023, Libero Mail, uno dei servizi email più usati in Italia, ha subito un blackout durato cinque giorni che ha lasciato senza accesso circa 9 milioni di caselle email.
Il problema, causato da un bug interno durante una migrazione a un nuovo sistema di storage, ha provocato la perdita di messaggi e gravi disagi, soprattutto per chi usava Libero per lavoro.
Nonostante l’entità del disastro, molti utenti non hanno cambiato abitudini, continuando a utilizzare servizi gratuiti e poco affidabili.
Questo comportamento dimostra una pericolosa sottovalutazione dei rischi legati alla sicurezza e alla professionalità digitale.
Il blackout di Libero è solo la punta dell’iceberg di una situazione molto più ampia, che coinvolge gran parte dei professionisti italiani.

Email professionali, l’Italia fanalino di coda in Europa: dati e numeri che fanno riflettere
Uno studio su oltre 3,5 milioni di indirizzi email ha rivelato che il 70% dei liberi professionisti italiani usa email gratuite e non professionali, contro il 24% dei paesi germanofoni e il 41% della Spagna.
Solo il 30% degli italiani si affida a un indirizzo email con dominio personalizzato, un dato gravissimo per un paese che si definisce avanzato.
Questa scelta non è solo una questione estetica o di immagine:
- Compromette la sicurezza, esponendo a rischi di perdita dati e attacchi informatici.
- Mette a rischio la conformità al GDPR, con possibili sanzioni legali.
- Riduce la fiducia dei clienti, che percepiscono le email gratuite come spam o poco affidabili, abbassando l’efficacia della comunicazione.

Europa e mondo: chi fa meglio e perché (con focus sull’Africa)
In Germania, Austria e Svizzera, l’80% dei professionisti usa email con dominio proprio, mentre in Francia la percentuale è al 58%.
Questi paesi vantano una cultura digitale più matura, investono in sicurezza e professionalità e godono di una maggiore credibilità internazionale.
Sorprendentemente, anche in alcune nazioni africane si registra un dinamismo notevole nella digitalizzazione e nell’imprenditorialità, con una crescente adozione di strumenti digitali professionali, tra cui le email con dominio personalizzato.
Paesi come Nigeria, Senegal, Ghana, Egitto, Ruanda, Costa d’Avorio, Benin, Etiopia e Sudafrica stanno emergendo come hub tecnologici e imprenditoriali, con start-up innovative e una forte spinta verso la professionalizzazione digitale.
Secondo i dati più recenti, l’Africa è il continente con la crescita economica più rapida al mondo, con paesi come Sud Sudan (27,2%), Libia (13,7%), Senegal (9,3%), Sudan (8,3%), Uganda (7,5%), Niger (7,3%), Zambia (6,6%), Ruanda (6,5%), Benin (6,5%) ed Etiopia (6,5%) che guidano la crescita del PIL nel 2025.
Questi tassi di crescita, uniti a una popolazione giovane e imprenditoriale, spingono verso una maggiore attenzione all’adozione di strumenti digitali professionali per competere a livello globale.
Inoltre, l’Africa vanta i più alti tassi di imprenditorialità giovanile al mondo, con oltre il 20% delle persone in età lavorativa che hanno avviato una nuova attività, e una crescente percentuale di donne imprenditrici.
Questa spinta verso l’imprenditorialità si traduce anche in una maggiore consapevolezza della necessità di strumenti digitali affidabili e professionali, come le email aziendali con dominio personalizzato.
Questo fenomeno dimostra che la mancanza di professionalità digitale non è solo una questione economica, ma soprattutto culturale e di consapevolezza, e che anche in contesti con risorse limitate è possibile fare meglio rispetto a paesi più sviluppati come l’Italia.

L’importanza dell’email professionale: numeri e trend globali
La posta elettronica resta il canale di comunicazione digitale più utilizzato al mondo, con oltre 347 miliardi di email inviate ogni giorno nel 2023. Il 99% degli utenti controlla quotidianamente la propria casella email, e il 60% delle email viene letta da dispositivi mobili.
In Italia, l’email marketing è vivo e performante, con un tasso di apertura medio del 44,38%, ottavo posto nel mondo, ma con un tasso di click-through (CTR) inferiore alla media globale (2,87% vs 3,52%).
Questo gap può essere in parte attribuito alla scarsa professionalità digitale, che riduce l’engagement e la fiducia degli utenti.
Le conseguenze per i professionisti italiani
- Perdita di credibilità: email inviate da Gmail o Libero sono spesso percepite come poco serie o spam.
- Rischi di sicurezza: servizi gratuiti non garantiscono protezione adeguata, backup e continuità, come dimostrato dal caso Libero.
- Non conformità al GDPR: la gestione dei dati personali tramite servizi non business oriented può configurare violazioni legali e deontologiche.
- Danni economici: comunicazioni perse o non recapitate significano opportunità di lavoro mancate e danni reputazionali.

Perché molti italiani non cambiano?
Le ragioni sono molteplici:
- Abitudine e pigrizia digitale: si continua a usare ciò che si conosce senza valutare alternative più professionali.
- Scarsa consapevolezza: molti non comprendono i rischi reali legati all’uso di email gratuite.
- Falsa economia: si pensa che spendere pochi euro all’anno per un servizio professionale sia superfluo.
Tu, ad esempio, investi circa 46 euro l’anno con OVH per un hosting e email professionali, dimostrando una lungimiranza che purtroppo molti non hanno.
Conclusione: svegliarsi o restare indietro
L’Italia deve uscire da questo torpore digitale e prendere esempio da chi, in Europa e nel mondo, ha capito che la professionalità digitale è un investimento imprescindibile per il successo.
Se sei un professionista, non farti ingannare da false economie: un indirizzo email professionale non è un lusso, ma una necessità. Solo così potrai tutelare la tua immagine, la sicurezza dei tuoi dati e la fiducia dei tuoi clienti.
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Questo indica che per me la serietà è vitale e non solo per me ma per migliaia di professionisti di tutto il mondo.
Se ritieni di essere tale anche tu ma usi ancora le email gratuite non sarebbe ora di smetterla e di comprendere la natura del problema?
In un prossimo articolo spiegherò come scegliere il servizio migliore e ottimizzare la comunicazione digitale per emergere davvero nel mercato.
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Link e articoli utili:
- https://edunews24.it/lavoro/email-e-lavoro-luso-record-secondo-il-work-trend-index
- https://emailchef.com/it/blog-emailchef-academy/tutte-le-statistiche-di-email-marketing-aggiornate/
- https://www.getresponse.com/it/blog/email-marketing-italia-statistiche-benchmark-trend
- https://www.youtube.com/watch?v=f6LeCyTkUOw
- https://cristianiovino.com/quante-e-mail-vengono-inviate-ogni-giorno/
- https://www.magnews.it/blog/il-mondo-di-magnews/email-marketing-2024/
- https://www.wearedeep.digital/email-marketing-dati-trend-e-strategie-vincenti-per-migliorare-le-performance-nel-2025/
- https://it.qrcodechimp.com/email-marketing-statistics/
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