La Sicilia continua a essere una delle regioni italiane con il più alto tasso di lavoro irregolare e sommerso, un fenomeno che rappresenta un grave ostacolo allo sviluppo economico e sociale dell’isola.
Secondo il report 2024 dell’INPS Sicilia, sono stati scoperti ben 8.908 rapporti di lavoro irregolari, di cui 5.131 fittizi e 577 completamente in nero, con crediti accertati per oltre 62 milioni di euro tra contributi evasi, interessi e sanzioni.
Questi dati fotografano una realtà preoccupante, soprattutto nei settori delle case di cura e di riposo, dove l’irregolarità raggiunge quasi il 100%.
E come indica il video qui sopra il paradosso è che c’è più lavoro nero al nord Italia che non al sud, una cosa che ho sempre detto e sostenuto.
Il quadro del lavoro irregolare in Sicilia: numeri e settori più colpiti
L’ISTAT evidenzia che nel 2021 circa il 16% dei lavoratori siciliani operava in nero, con oltre 242.500 addetti sommersi. I settori più colpiti sono:
- Servizi alla persona (colf, badanti): tasso di irregolarità del 42,6%.
- Agricoltura: occupazione irregolare al 17,4%, con un esercito di circa 61mila lavoratori vulnerabili tra lavoro nero e sfruttamento.
- Costruzioni: irregolarità al 13,3%.
- Commercio, trasporti e ristorazione: circa il 14,5% di lavoro sommerso.
Palermo e Catania sono le province con il maggior numero di lavoratori irregolari.

Cause radicate e conseguenze del lavoro nero
Le cause del fenomeno sono molteplici e intrecciate:
- Costi elevati e burocrazia complessa spingono molti a lavorare senza regolarità fiscale e contributiva.
- Diffidenza verso le istituzioni e cultura della “furbizia”.
- Pressione economica e disoccupazione giovanile.
- Mancanza di controlli efficaci e sanzioni dissuasive.
- Fenomeni di sfruttamento, caporalato e violazioni della sicurezza sul lavoro.
Le conseguenze sono pesanti:
- Perdita di diritti e tutele per i lavoratori.
- Competizione sleale verso chi opera in regola.
- Minori entrate fiscali per lo Stato.
- Difficoltà ad attrarre investimenti.
- Rischi per salute e sicurezza sul lavoro.
Soluzioni per professionisti indipendenti: come uscire dall’irregolarità
Per molti professionisti indipendenti, il lavoro in nero o irregolare nasce anche dalla difficoltà di sostenere costi fiscali e contributivi elevati. Fortunatamente esistono strumenti e soluzioni che possono favorire la regolarità e la crescita professionale:
1. Regime Forfettario
Il regime forfettario è un regime fiscale agevolato dedicato a professionisti e piccole imprese con ricavi/compensi fino a 85.000 euro annui. Offre:
- Tassazione agevolata con aliquota al 15% (ridotta al 5% per i primi 5 anni in caso di nuove attività).
- Semplificazione contabile e fiscale.
- Esenzione da IVA, IRAP e ritenuta d’acconto.
Questo regime rende più sostenibile il costo fiscale e semplifica la gestione amministrativa, incentivando la regolarità.
Il problema dei commercialisti truffaldini e lo scoraggiamento verso il regime forfettario
Nonostante il regime forfettario rappresenti una soluzione vantaggiosa, uno degli ostacoli più insidiosi alla sua diffusione è legato a comportamenti scorretti di alcuni commercialisti.
Negli ultimi anni sono emersi casi di commercialisti coinvolti in truffe fiscali e pratiche poco trasparenti, che hanno danneggiato la fiducia dei professionisti nei confronti di consulenti e del sistema fiscale stesso.
Alcuni di questi professionisti, anziché promuovere e facilitare l’accesso al regime forfettario, lo scoraggiano attivamente, sostenendo che non sia conveniente o addirittura “una truffa”, spesso per interessi personali o per mantenere modelli di consulenza più complessi e costosi.
Questa diffidenza alimenta un circolo vizioso: molti lavoratori autonomi, spaventati da false informazioni o da costi elevati, preferiscono restare nell’irregolarità o scegliere regimi fiscali più onerosi e complicati, perdendo così i vantaggi reali offerti dal forfettario.
Come riconoscere un commercialista affidabile?
- Specializzazione nel regime forfettario.
- Trasparenza sui costi e sulle procedure.
- Recensioni e referenze positive da altri professionisti.
Perché scegliere il regime forfettario con un consulente competente?
- Tassazione agevolata dal 5% al 15%.
- Pianificazione fiscale più chiara.
- Evitare sanzioni e problemi legali.
- Accesso facilitato a strumenti di pagamento tracciabili come il POS obbligatorio.

2. Pagamenti tracciabili e POS obbligatorio
Dal 2023 è obbligatorio per i professionisti accettare pagamenti tramite POS, anche per importi molto bassi. Questo favorisce la tracciabilità delle transazioni, riduce l’evasione e tutela sia il professionista che il cliente.
Nel mio caso utilizzo da sempre i servizi POS di SumUP e non sono il solo e ho pure un negozio online fornito proprio dall’azienda per i pagamenti elettronici online dei servizi di assistenza remota che offro di solito.
3. Accesso a incentivi e contributi
Il governo italiano e la Regione Sicilia offrono incentivi per professionisti e microimprese che operano in regola, come contributi a fondo perduto, finanziamenti agevolati e programmi di formazione.
4. Consulenza fiscale e supporto digitale
Affidarsi a consulenti fiscali esperti o utilizzare piattaforme digitali di gestione contabile può aiutare a rispettare le normative, evitare errori e ottimizzare la fiscalità.
5. Promozione della cultura della legalità
È fondamentale diffondere consapevolezza sull’importanza del lavoro regolare come strumento di tutela personale e di sviluppo economico.
Anche i professionisti indipendenti possono diventare ambasciatori di questa cultura, valorizzando la trasparenza e la qualità.
Il ruolo dei controlli e delle istituzioni
I dati mostrano che solo con un rafforzamento dei controlli e delle sanzioni si possono ridurre significativamente le irregolarità. L’INPS, insieme alle forze dell’ordine e agli enti ispettivi, ha intensificato le attività di vigilanza, scoprendo migliaia di lavoratori irregolari e imponendo sanzioni per milioni di euro.
Tuttavia, senza una semplificazione delle procedure e un sostegno concreto ai professionisti, il rischio è che il lavoro nero rimanga una “scappatoia” per molti.
Conclusioni
Il lavoro irregolare in Sicilia è una piaga che rallenta lo sviluppo economico e sociale dell’isola, ma esistono strumenti concreti per contrastarlo, soprattutto per i professionisti indipendenti.
Il regime forfettario, i pagamenti tracciabili, gli incentivi e una maggiore cultura della legalità sono leve fondamentali per costruire un mercato del lavoro più sano e sostenibile.
Professionisti, istituzioni e cittadini devono collaborare per trasformare la Sicilia in una terra di opportunità reali, dove il lavoro è sinonimo di dignità, sicurezza e crescita.
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