Un viaggio tra entusiasmi, ostacoli e verità scomode nel 2025
Introduzione: Oltre il mito della libertà
L’open source viene spesso raccontato come la grande rivoluzione democratica del software: trasparente, collaborativo, libero da vincoli commerciali.
Ma dietro questa narrazione, che continua a ispirare comunità e aziende in tutto il mondo, si celano sfide complesse, spesso trascurate o sottovalutate.
Nel 2025, mentre l’open source conquista nuovi spazi – dalla pubblica amministrazione all’intelligenza artificiale – emergono anche criticità che meritano una riflessione onesta e approfondita.
1. La resistenza psicologica: quando il cambiamento spaventa
Immagina di proporre a un collega di passare da Windows a Linux.
La risposta più comune non è una domanda tecnica, ma un’esitazione emotiva: paura di perdere abitudini, timore di non trovare “i soliti programmi”, diffidenza verso qualcosa di percepito come “da esperti”.
Questa resistenza psicologica non riguarda solo i privati, ma anche aziende e pubbliche amministrazioni, che spesso rinunciano a soluzioni open source per evitare l’impatto di un cambiamento culturale e organizzativo.
Perché accade?
- Abitudini consolidate: le persone preferiscono ciò che conoscono, anche se inefficiente.
- Preconcetti: si pensa che l’open source sia “difficile”, “incompleto” o “non professionale”.
- Mancanza di formazione: spesso non si investe abbastanza in formazione e accompagnamento al cambiamento.
Soluzioni possibili:
Comunicazione empatica, formazione mirata e percorsi di transizione graduale sono fondamentali per superare questa barriera, come dimostrano le migliori esperienze di migrazione in aziende e PA.
2. Community tra accoglienza e settarismo: il paradosso dell’inclusione
Dietro ogni progetto open source c’è una community. Ma non sempre è un luogo accogliente.
Molti raccontano esperienze negative: una domanda ingenua in un forum può scatenare risposte sarcastiche o addirittura aggressive. “Ho solo fatto una domanda e mi hanno aggredita”, mi ha raccontato di recente una giovane sviluppatrice milanese su TikTok durante una diretta Live.
Questo clima ostile è una delle principali cause di abbandono o mancata partecipazione, soprattutto tra donne e minoranze.
I problemi principali:
- Linguaggio esclusivo e microaggressioni: risposte tecniche ma poco empatiche, che fanno sentire fuori luogo chi è alle prime armi.
- Scarsa rappresentanza: poche donne e minoranze nei ruoli chiave, con conseguente mancanza di modelli positivi.
- Burnout e pressione: la fatica di contribuire gratuitamente porta spesso a esaurimento e abbandono.
Cosa si sta facendo?
Alcuni progetti stanno adottando codici di condotta, promuovendo la diversità e offrendo mentoring. Ma la strada verso una vera inclusività è ancora lunga e richiede un cambiamento culturale profondo.

3. Frammentazione e dispersione: la libertà che divide
L’open source è sinonimo di libertà, anche di dissentire. Ma quando le idee non si conciliano, la soluzione più frequente è la nascita di fork e nuove distribuzioni.
Dietro ogni fork c’è spesso una storia di incomprensioni, divergenze tecniche o personali, incapacità di mediare. Il caso Bcachefs e le dispute tra WordPress e WP Engine sono solo gli esempi più recenti di come i conflitti interni possano rallentare l’innovazione e confondere gli utenti.
Effetti collaterali:
- Dispersione di risorse: ogni fork richiede manutenzione, documentazione e supporto.
- Confusione per gli utenti: troppe alternative simili rendono difficile la scelta e la standardizzazione.
- Rallentamento dell’innovazione: le energie si disperdono in progetti paralleli invece di convergere su soluzioni condivise1.
La sfida:
Favorire il dialogo e la mediazione, senza soffocare la libertà di innovare, è una delle grandi sfide culturali dell’open source.

4. Sostenibilità economica e burnout: il prezzo nascosto del “gratis”
Dietro il fascino del “software libero” si nasconde spesso un costo invisibile: la fatica di chi contribuisce senza compenso, il rischio di burnout, la difficoltà di trovare modelli economici solidi.
Nel 2025, il contributo delle aziende cresce, ma non sempre si traduce in un reale sostegno alla community.
Molti progetti vivono di donazioni o sponsor occasionali, mentre le grandi corporate spesso beneficiano del lavoro altrui senza restituire abbastanza.
Le criticità:
- Mancanza di finanziamenti stabili: pochi progetti riescono a garantire stipendi o compensi regolari ai contributor.
- Burnout: la pressione a mantenere e aggiornare il software senza risorse adeguate porta a frustrazione e abbandono.
- Modelli di business ibridi: alcune aziende offrono versioni “open core” con servizi a pagamento, ma questo rischia di snaturare la filosofia open source.
Trend emergenti:
Cresce l’offerta di servizi professionali (supporto, hosting, SLA), ma la sostenibilità resta una sfida aperta, soprattutto per i progetti più piccoli o indipendenti.

5. Problemi tecnici: kernel, driver e l’utopia dell’ottimizzazione
Anche la tecnologia ha le sue ombre. Il kernel Linux, cuore pulsante di tanti sistemi, porta con sé anni di codice, driver per hardware ormai obsoleto e funzioni ridondanti.
Linus Torvalds è sempre più attento a evitare l’introduzione di codice inutile e promuove la rimozione di componenti superflui. Tuttavia, la necessità di garantire compatibilità universale frena la possibilità di snellire davvero il kernel.
Le criticità tecniche:
- Codice obsoleto e driver inutilizzati: appesantiscono la manutenzione e riducono l’efficienza generale.
- Kernel generico vs personalizzato: la maggior parte delle distribuzioni offre kernel universali per garantire compatibilità, ma a scapito dell’ottimizzazione.
- Mancanza di tool automatizzati: non esiste ancora un sistema integrato e user-friendly che ottimizzi il kernel in base all’hardware reale, se non per utenti esperti.
Innovazione e AI:
Nel 2025, l’intelligenza artificiale entra anche nello sviluppo open source: strumenti come GitHub Copilot e Tabnine aiutano a generare codice, trovare bug e suggerire ottimizzazioni, ma il rischio di introdurre errori o dipendenze non volute resta alto.

6. Sicurezza, governance e nuove responsabilità
L’apertura porta valore, ma solleva nuove responsabilità. L’accesso facilitato a tecnologie potenti, come l’AI open source, impone un dibattito su sicurezza, governance e accountability.
Chi controlla l’uso improprio? Chi risponde in caso di danni? Nel 2025, la comunità open source intensifica gli sforzi per migliorare la sicurezza, anche grazie a iniziative come OpenSSF e all’adozione di pratiche come la Software Bill of Materials (SBOM).
Le sfide:
- Data breach e vulnerabilità: la diffusione di software open source espone a rischi crescenti di sicurezza informatica.
- Governance decentralizzata: la gestione di progetti globali richiede nuove regole e responsabilità condivise.
- Ruolo dei governi: sempre più paesi adottano soluzioni open source per infrastrutture strategiche, ma la regolamentazione resta frammentaria.

7. Collaborazione globale e diversità: la nuova frontiera
Nonostante tutto, l’open source continua a crescere e ad attrarre talenti da ogni parte del mondo. Nel 2025, la collaborazione si estende a regioni prima poco rappresentate, come Africa, Asia e America Latina, arricchendo i progetti con nuove prospettive e competenze.
La localizzazione dei software (come nel caso di LibreOffice, disponibile in oltre 120 lingue) dimostra quanto la diversità sia una risorsa chiave per l’innovazione.
8. Oltre il software: la filosofia open source ispira nuovi settori
Il successo dell’open source va oltre il software: dati aperti, hardware open, scienza aperta e istruzione collaborativa stanno ridefinendo interi settori.
Le iniziative di open science accelerano la ricerca, mentre l’hardware open democratizza l’accesso alla tecnologia anche nei paesi in via di sviluppo1.
Conclusione: oltre il mito, la sfida della maturità
L’open source è una delle più grandi rivoluzioni digitali degli ultimi decenni, ma non è immune da problemi e contraddizioni.
Solo affrontando con onestà le sue criticità—dalla resistenza psicologica alla frammentazione, dalla sostenibilità economica alle sfide tecniche e di governance—potrà davvero realizzare la promessa di una tecnologia libera, inclusiva e sostenibile per tutti.
Fonti e citazioni:
- https://www.agendadigitale.eu/mercati-digitali/open-source-i-sette-trend-da-tenere-docchio-nel-2025/
- https://clusit.it/rapporto-clusit/
- https://www.agendadigitale.eu/mercati-digitali/deepseek-la-rivincita-dellia-open-source-il-2025-sara-un-terremoto/
- https://www.ilbollettino.eu/2025/06/17/ai-open-source-big-tech/
- https://www.infodata.ilsole24ore.com/2025/04/10/ai-index-2025-la-fotografia-pre-guerra-commerciale-delleconomia-dellintelligenza-artificiale-in-cinque-punti/
- https://www.theregister.com/2025/04/29/state_of_open_source/
- https://kilobit.it/articolo/data-breach-aumentano-nel-2025-ecco-perche-ti-riguarda/
- https://www.impresacity.it/news/34768/red-hat-summit-2025-open-source-e-ai-al-servizio-dei-team-it.html
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