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Ponte sullo Stretto di Messina: la gigantesca ipocrisia che mette a nudo le contraddizioni della Sicilia

Il Ponte sullo Stretto di Messina, con il progetto definitivo approvato il 6 agosto 2025 dal CIPESS (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile), è presentato come una sfida ingegneristica straordinaria e una soluzione definitiva per unire la Sicilia al continente.

Con i suoi 3,3 km di campata unica e torri alte 399 metri, sarà il ponte sospeso più lungo del mondo. Il costo totale previsto è di circa 13,5 miliardi di euro, interamente coperti da fondi pubblici, con i cantieri che dovrebbero partire nell’autunno del 2025 e l’apertura stimata tra il 2032 e il 2033.

Tuttavia, dietro questo progetto faraonico si cela una gigantesca ipocrisia politica e sociale che fa emergere le profonde crisi strutturali della Sicilia e delle sue comunità.

Preciso comunque che sono politicamente neutrale e questo articolo è del tutto informativo e senza prendere parti di alcun genere, non sono un patriota e documento la realtà dei fatti e senza influenze esterne.

Un’illustrazione sulla ipotetica struttura del ponte e i servizi annessi.
Image created with Perplexity AI – by ValentinoMannara.it © 2025 all rights reserved

1. Disconnessione tra grande opera e bisogni quotidiani

Nonostante le promesse di sviluppo, la Sicilia vive da anni una situazione drammatica nei servizi essenziali:

  • Acqua potabile e rete idrica: molte aree soffrono di interruzioni frequenti, perdite idriche fino al 40%, reti obsolete e manutenzioni insufficienti.
  • Sanità pubblica: ospedali sotto organico, carenza di personale, lunghe liste d’attesa e servizi differenziati tra aree urbane e rurali.
  • Istruzione: scuole vetuste, scarsità di investimenti in tecnologia e materiali didattici.
  • Trasporti interni: strade provinciali dissestate e trasporto pubblico poco capillare, specie nelle zone interne.

Questo squilibrio tra investimenti faraonici e mancanza di servizi di base crea un profondo senso di ingiustizia tra i cittadini che lottano quotidianamente contro le carenze più elementari e le pubbliche amministrazioni locali siciliane in primis sono spesso sorde ai bisogno legittimi dei cittadini.

Figuriamoci nella gestione informatica osservando l’articolo 68 CAD che ho menzionato in un precedente articolo.

2. Emigrazione giovanile: un’emergenza che mina ogni futuro

La Sicilia perde ogni anno circa 15.000 giovani, contribuendo a un saldo migratorio netto negativo che solo nel 2023 ha superato le 2.800 persone tra i 18 e i 34 anni.

Le cause principali sono:

  • Disoccupazione giovanile al 40% o superiore.
  • Mancanza di opportunità lavorative stabili e qualificate.
  • Precariato diffuso e salari bassi.
  • Qualità della vita compromessa da servizi insufficienti.

Le destinazioni preferite sono Regno Unito, Germania, Svizzera e altri paesi europei, attrattive per condizioni lavorative e sociali più favorevoli. Questo flusso di capitale umano riduce drasticamente la capacità di sviluppo innovativo e imprenditoriale dell’isola, indebolendo la base per qualsiasi crescita reale.

3. Gestione opaca: corruzione, appalti senza gara e infiltrazioni mafiose

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha segnalato gravissimi problemi nella gestione del progetto:

  • Affidamenti diretti al consorzio Eurolink (guidato da Webuild) senza una nuova gara pubblica, nonostante l’aumento di oltre il 50% dei costi rispetto al progetto iniziale.
    Pur essendo stata creata una sezione “Società Trasparente con pubblicazione di dati e documenti, molti esperti e l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) richiedono un monitoraggio più rigido e un’attenzione particolare per evitare ambiguità e rischi gestionali.
    Sono state infatti segnalate deroghe normative e procedure che saltano gare pubbliche, aumentando il rischio di opacità e favoritismi.
  • Rischio concreto di infiltrazioni mafiose in una zona storicamente sensibile a questa problematica, con segnalazioni e indagini tuttora aperte.
    Le zone interessate dal progetto sono da sempre sensibili all’influenza della criminalità organizzata, e si teme un tentativo di “metterci lo zampino” da parte di Clan mafiosi.
    Ci sono state intercettazioni e inchieste che indicano un’attività investigativa in corso sulle infiltrazioni nei cantieri, purtroppo con alcune indagini che sembrano essere state ostacolate o gestite in modo controverso.
  • Mancanza di un progetto esecutivo completo che renda trasparente la valutazione dei costi reali.
    ANAC ha più volte denunciato l’assenza di un progetto esecutivo completo, che rende difficile avere una visione chiara dei costi reali e aumenta i rischi di sforamenti oltre i limiti previsti.
    Gran parte degli affidamenti sarebbero avvenuti senza gara, compresi lavori sotto soglie significative, con il rischio che questo sistema favorisca comportamenti non trasparenti e riduca la concorrenza.
  • Richiesta da parte di ANAC di maggiori controlli antimafia, vigilanza sui subappalti, e digitalizzazione dei processi per ridurre varianti e garantire sicurezza.
    Dal punto di vista tecnico e strutturale, invece, il progetto prevede sistemi di monitoraggio avanzati (Structural Health Monitoring System e altri) per garantire la sicurezza in esercizio e un controllo continuo della struttura.
    Sono stati inoltre aggiornati i progetti per rispettare le normative più recenti in materia sismica e ambientale.
  • Attività di vigilanza istituzionale: Il Comitato Interministeriale CIPESS ha approvato il progetto definitivo a inizio agosto 2025, avviando la fase operativa, ma il dibattito su controlli, gare e rischi resta molto acceso.

Questi elementi mettono a rischio non solo l’efficacia del progetto ma l’intera credibilità dello Stato nelle opere pubbliche.

4. La sfida geologica e ambientale

La costruzione del ponte avviene in una delle aree sismicamente più attive del Mediterraneo:

Fonte delle immagini Temblor

La sfida tecnica è enorme e richiede monitoraggio costante e revisioni continue, mentre l’impatto sul territorio e sugli ecosistemi resta fonte di forti preoccupazioni.

Dove si trova e come si sviluppa la faglia

  • Corre lungo l’asse dello Stretto, a circa 3km dalla costa siciliana, si curva verso est all’altezza di Messina e si spinge nell’entroterra calabrese fino al torrente Catona.
  • Ha una lunghezza di circa 34,5km ed è inclinata verso Est.

Si tratta di una faglia che “disloca” il fondale marino: il settore a Nord si solleva, mentre a sud si abbassa di circa 1,5mm/anno.

Rischio sismico e impatto sul Ponte

  • Lo Stretto di Messina è uno dei punti più sismicamente attivi d’Italia e dell’intero Mediterraneo: presenta diverse faglie attive, sia profonde sia superficiali, e regimi tettonici molto complessi.

Gli esperti stimano che la faglia sottomarina possa generare terremoti fino a magnitudo 6.9-7.1, come quello del 1908.

Il progetto del Ponte sullo Stretto tiene conto di questa realtà: sono stati effettuati studi sismici approfonditi, con modelli che simulano terremoti di intensità storica, e i piloni vengono posizionati evitando le faglie attive note.

Tuttavia, la presenza di queste strutture richiede monitoraggio costante e aggiornamento degli studi geologici.

In ogni caso la presenza di una faglia attiva sotto lo Stretto di Messina e il peso delle strutture del ponte possono mettere in allerta, ma dagli studi più aggiornati e approfonditi emerge che il progetto del Ponte sullo Stretto è stato sviluppato tenendo conto proprio di queste criticità sismiche.

Ecco i punti principali per rassicurarti e chiarire la questione:

  • Il ponte è progettato per resistere a un evento sismico molto potente, paragonabile al terremoto del 1908 che fu di magnitudo 7.1, considerato il massimo sisma possibile nello Stretto. La struttura è dimensionata con margini di sicurezza tali da rimanere in campo elastico, cioè senza subire danni strutturali anche in presenza di terremoti di questa magnitudo o superiori.
  • Per la progettazione sono stati condotti oltre 300 elaborati geologici e circa 400 indagini tra geotecniche, sismiche e di sondaggio, per censire e monitorare tutte le faglie nella zona, comprese quelle calabresi. I punti di appoggio del ponte sono stati scelti evitando il posizionamento direttamente su faglie attive.

Lo spettro sismico di progetto prevede accelerazioni massime superiori a 1,5 g, uno standard più severo e conservativo rispetto a molti altri ponti in zone sismiche, e superiore anche ai terremoti recenti ben noti come quelli dell’Aquila e Amatrice.

  • Ponti sospesi simili sono costruiti con successo in altre aree del mondo molto più sismiche, come in Giappone, California, Turchia e Grecia, dimostrando che con le tecnologie e criteri moderni si può garantire la sicurezza strutturale anche in zone a rischio elevato.
  • Naturalmente la presenza della faglia impone un monitoraggio continuo e aggiornamenti costanti degli studi geologici e sismici per garantire la sicurezza nel tempo.

In sintesi, pur essendo una sfida complessa e con rischi insiti data la natura geologica dell’area, il progetto è stato studiato per prevenire problemi strutturali dovuti alla faglia e ai terremoti.

Il ponte non poggia sulle faglie attive e la sua resistenza è dimensionata per sopportare con ampio margine i tremori più forti che lo Stretto può generare, evitando così che il peso delle strutture possa innescare o aggravare problematiche geologiche.

Resta però una delle opere più delicate da realizzare proprio per queste ragioni, motivo per cui vi è un continuo confronto tecnico e scientifico sul tema.

5. Costi, tempi e ricadute economiche

  • Il costo totale del progetto è di circa 13,532 miliardi di euro, già stanziati tramite leggi di bilancio 2024 e 2025.
  • Il pedaggio previsto per attraversare il ponte sarà tra i 9 e i 10 euro, con agevolazioni per residenti e pendolari, in una tariffa competitiva rispetto ai traghetti ma superiore ai pedaggi autostradali italiani medi.
  • Il progetto include anche oltre 40 km di infrastrutture stradali e ferroviarie, molte in galleria, per collegare efficacemente il ponte alle reti esistenti.
  • I lavori inizieranno a fine 2025 e l’apertura è prevista per il 2032-2033, in un arco temporale in cui il contesto socioeconomico potrebbe mutare profondamente.

6. La politica del consenso e lo scontro sociale

Il Ponte è più un simbolo politico che una soluzione condivisa:

  • Utilizzato da esponenti politici come Matteo Salvini e la presidenza del Consiglio per affermare una visione di modernità e rilancio del Mezzogiorno.
  • Contestato da cittadini, comitati, sindacati e partiti politici di opposizione che lo considerano uno spreco di risorse pubbliche e un progetto che ignora le reali necessità dei siciliani.
  • Le proteste pacifiche e di massa, come la marcia di oltre 7.000 persone a Messina nell’agosto 2025, testimoniano lo scontro sociale attorno a un’opera che divide il territorio.

7. La saggezza popolare: la gente non è ingenua

I siciliani sanno leggere fra le righe degli annunci politici:

  • Osservano le strade dissestate, gli ospedali dimensionati male, l’istruzione in sofferenza.
  • Confrontano le ingenti risorse destinate al Ponte con la cronica carenza di investimenti nei servizi essenziali.
  • Manifestano una crescente sfiducia verso chi gestisce il potere pubblico, alimentata da scandali e da ritardi nei lavori.
  • Il loro disincanto è un elemento chiave del dibattito e delle proteste, perché la realtà quotidiana contrasta brutalmente con le promesse ufficiali.

Qui sopra uno dei discorsi più vergognosi in cui si ritiene che il ponte sia più importante degli ospedali.

Conclusione: serve un cambiamento profondo e concreto

Il Ponte sullo Stretto di Messina è diventato un simbolo potentissimo delle contraddizioni di una regione e di un paese che vogliono e devono cambiare.

Da una parte, una grande opera tecnica di livello mondiale; dall’altra, una realtà fatta di corruzione, inefficienza, disuguaglianze e bisogni non soddisfatti. È indispensabile che:

  • La politica smetta di usare il Ponte come simbolo elettorale e si impegni a mettere al centro i cittadini e le priorità reali.
  • La gestione diventi trasparente, efficiente e priva di infiltrazioni mafiose, con controlli serrati e digitalizzazione dei processi.
  • I finanziamenti pubblici siano destinati non solo a grandi infrastrutture ma anche alla manutenzione e allo sviluppo dei servizi essenziali.
  • La società civile e le comunità locali siano protagoniste attive, vigilando e partecipando alle scelte.
  • Si avvii un cambiamento culturale e gestionale che valorizzi il merito e il rispetto per la cosa pubblica.

Solo così la Sicilia potrà uscire dalla spirale di ipocrisia, inefficienza e sfiducia, trasformando finalmente questa grande sfida in un’opportunità di sviluppo equo e sostenibile.

E ci tengo a precisare che bisogna buttare fuori i parassiti, a cominciare da determinati elementi (ovviamente non tutti, per carità) spesso raccomandati che hanno il privilegio non meritano di lavorare nelle pubbliche amministrazioni.


Fonti principali

  • CIPESS, Ministero Infrastrutture e Trasporti (MIT) mit+2
  • ANAC rapporti e denunce su appalti e trasparenza lacnews24+2
  • Fondazione Migrantes e Conflavoro su emigrazione giovanile dieci+2
  • Studi geologici e sismici della Società Stretto di Messina e Enea ilgiornaledellambiente+2
  • Rassegna stampa su costi, pedaggio e tempi dei lavori catania.liveuniversity+2
  1. https://www.mit.gov.it/comunicazione/news/ponte-sullo-stretto-il-cipess-approva-il-progetto-definitivo
  2. https://temi.camera.it/leg19/post/OCD15_15221/il-cipess-approva-progetto-definitivo-del-ponte-sullo-stretto-messina.html
  3. https://www.rainews.it/articoli/2025/08/ponte-sullo-stretto-di-messina-come-sara-e-quali-sono-le-criticita-rilevate-da-enti-accreditati-2a398ef2-6a55-492e-ae49-c4cd836100dc.html
  4. https://energiaoltre.it/le-critiche-inascoltate-di-anac-e-le-ombre-sul-ponte-sullo-stretto/
  5. https://www.lindipendente.online/2025/06/10/i-dubbi-dellanticorruzione-sul-ponte-sullo-stretto-nessuna-chiarezza-sui-costi/
  6. https://www.regione.sicilia.it/la-regione-informa/economia-schifani-anche-dati-diffusi-svimez-confermano-sicilia-cresce
  7. https://www.conflavorosicilia.it/i-giovani-vanno-via-conflavoro-la-sicilia-viene-privata-del-lavoro-di-competenze-preziose/
  8. https://www.dieci.media/2025/03/giovani-emigrati-sicilia/
  9. https://ilsicilia.it/emigrazione-nel-mondo-lesodo-siciliano-quindicimila-partenze-nel-2023-disoccupazione-e-crisi-spingono-giovani-e-famiglie-allestero/
  10. https://www.lacnews24.it/attualita/busia-anac-per-il-ponte-sullo-stretto-serve-massimo-controllo-non-riduzione-delle-garanzie-x41e22nb
  11. https://ecquologia.com/la-faglia-di-scilla-palmi-un-rischio-per-il-ponte-di-messina/
  12. https://ilgiornaledellambiente.it/ponte-sullo-stretto-valutazioni-geologiche-e-sfide-sismiche/
  13. https://strettodimessina.it/web/stretto-di-messina-ponte-resiste-a-terremoti-superori-a-7-1-tutte-le-faglie-dello-stretto-sono-note-censite-e-monitorate/
  14. https://www.italianostra.org/sezioni-e-consigli-regionali/sicilia/italia-nostra-sullapprovazione-del-progetto-definitivo-del-ponte-da-parte-del-cipess/
  15. https://initalia.virgilio.it/quanto-costera-pedaggio-ponte-stretto-messina-109309
  16. https://catania.liveuniversity.it/2025/08/08/ponte-stretto-si-paghera-pedaggio/
  17. https://www.tgcom24.mediaset.it/tgcomlab/focus/pedaggio-ponte-stretto-costo-confronto-infrastrutture_101945461-202502k.shtml
  18. https://strettodimessina.it/web/il-progetto-definitivo/
  19. https://tg24.sky.it/cronaca/2025/08/07/ponte-stretto-messina-progetto
  20. https://www.instagram.com/p/DNDSrHztZBT/

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