Negli ultimi anni il controllo esercitato dalle grandi aziende tech sui dispositivi che utilizziamo ogni giorno è diventato sempre più evidente.
Per citare un post sul profilo di Massimo De Cinque su Linkedin ha fatto dei giusti ragionamenti legittimi in cui viene riportato anche un’illustrazione grafica che indica quanto segue:
Microsoft può decidere quando il tuo PC smette di essere supportato, Apple fa lo stesso con il tuo iPhone, Netflix con la tua smart TV e persino Tesla può decidere di disattivare certe funzioni della tua auto.
Possiedi ancora qualcosa o stai solo affittando tutto a vita?
Ma allora: possediamo davvero ciò che compriamo? O siamo solo “ospiti” temporanei dei nostri stessi dispositivi?
Siamo prigionieri di multinazionali che si arrogano il diritto di limitare, aggiornare o disattivare da remoto alcune funzioni dei prodotti che loro ci vendono, anche senza il tuo consenso esplicito.
Il capitalismo della sorveglianza: siamo proprietari o siamo il prodotto?
La sociologa Shoshana Zuboff ha coniato il termine “capitalismo della sorveglianza” per descrivere come le Big Tech raccolgano ogni tipo di nostro dato comportamentale, trasformandolo in valore economico.
I dispositivi e i software proprietari tracciano costantemente ciò che facciamo, creando profili dettagliati usati per guidare le scelte di consumo, influenzare opinioni politiche e… sì, predire (e dirigere) il nostro futuro.
Utilizzare software chiuso significa accettare questa logica: le aziende non vendono solo prodotti, ma vendono direttamente i nostri dati e la nostra libertà decisionale.
Resistenza e cambiamento: consumer awareness e sfida ai sistemi chiusi
Una ricerca della LUISS mostra una crescente diffidenza verso servizi “smart” basati sull’Internet delle Cose (IoT).
Gli utenti iniziano a domandarsi quanto siano sicuri dati così sensibili e cercano alternative più etiche e trasparenti.
Questa presa di coscienza ha dato slancio al movimento open source: un modo concreto per uscire dalla logica delle “scatole nere” e recuperare davvero il controllo.

L’Ascesa di Linux e dell’Open Source: I Numeri Parlano Chiaro
Nel 2025, secondo StatCounter, la quota di mercato desktop di Linux ha superato per la prima volta il 5% negli Stati Uniti. Un dato piccolo ma significativo in un mondo dominato da sistemi chiusi come Windows e macOS.
Anche scuole, università e enti locali americani stanno passando al software libero: la riduzione dei costi di licenza, una maggiore sicurezza e la personalizzazione fanno la differenza anche nel pubblico.
I Vantaggi Chiave del Software Open Source
1. Versatilità e Personalizzazione
- Linux può essere installato su PC nuovi o vecchi, server, smartphone, smart TV, router e persino automobili.
- L’utente è libero di scegliere interfaccia, funzionalità ed estetica.
2. Sicurezza e Trasparenza
- Il codice sorgente aperto consente audit indipendenti: vulnerabilità e bug vengono scoperti e risolti più rapidamente rispetto ai software chiusi.
- Grandi comunità, come quella di Red Hat, collaborano costantemente per migliorare la sicurezza.
3. Indipendenza e Controllo
- L’utente decide quando e come aggiornare il software, senza imposizioni dall’alto.
- Nessun rischio di “fine vita” forzata: persino PC vecchi di vent’anni possono ricevere aggiornamenti tramite una semplice installazione di una distro leggera.
4. Etica, Sostenibilità e Inclusione
- Utilizzare open source significa favorire la democratizzazione della tecnologia, preservare l’ambiente (minor e-waste) e abbattere le barriere economiche.

Citazioni e Testimonianze Reali
“Passare a Linux mi ha restituito il controllo sulla mia macchina. Posso aggiornare quando voglio, senza dover buttare o cambiare computer solo perché lo decide una multinazionale.”
Anonimo, forum Ubuntu
“Abbiamo scelto Linux a scuola per insegnare come funziona davvero un computer, non solo far usare un’interfaccia chiusa agli studenti. I ragazzi imparano di più e noi risparmiamo soldi pubblici.”
Docente, scuola superiore pubblica negli USA
“Il software open source offre trasparenza e responsabilità, elementi centrali per la sicurezza informatica. L’audit pubblico del codice garantisce che le vulnerabilità vengano scoperte e risolte rapidamente.”
(Lazarus Alliance, azienda di sicurezza informatica)
Fonti certificate e dati autorevoli
- Zuboff, S. (2019). Il capitalismo della sorveglianza.
- LUISS, “Sorveglianza e scelte digitali”, 2024.
- StatCounter, “Desktop Operating System Market Share United States”, giugno 2025.
- EduNews24, “Linux nelle scuole americane”, 2025.
- Lenovo, “I vantaggi del software open source”.
- Red Hat, “Linux: cos’è e come funziona”, approfondimento 2025.
- Lazarus Alliance, “I vantaggi della sicurezza open source”.
- BitStyle, “Perché scegliere il software open source”, 2025.
Conclusione: Open Source come Scelta di Libertà
Affidarsi all’open source oggi non è solo una questione tecnica, ma una vera e propria decisione etica e sociale.
In un mondo segnato dal capitalismo della sorveglianza e dalla dipendenza verso sistemi chiusi, scegliere software libero come Linux equivale a riappropriarsi della libertà digitale, della proprietà del proprio dispositivo e della trasparenza.
Il cambiamento è possibile. Che tu sia un privato, un’azienda o una scuola, investire sul software open source è il modo migliore per costruire un futuro digitale autonomo, sostenibile e più giusto per tutti.
Vuoi approfondire? Contattami per consulenze su Linux, open source, libertà digitale o personalizzazioni software per la tua realtà.
Ricorda inoltre che il 14 Ottobre 2025 si avvicina e se sei un utente Windows 10 il supporto scade e i problemi aumenteranno su un sistema non più supportato.
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